“I sette anelli di Nagasawa”

“Hidetoshi Nagasawa, Sette anelli” è il nome della mostra che si tiene a Milano alla Galleria Renata Fabbri Arte Contemporanea a cura di Federico Sardella.

“Sette anelli” è infatti l’enorme scultura in marmo di Carrara e legno adagiata sul pavimento della prima delle sale espositive della galleria. Un impatto forte, immediato, all’ingresso.  Per Hidetoshi Nagasawa la cultura giapponese non è in contrapposizione con la cultura italiana, ma sono due punti di vista diversi che dialogano e si integrano nella sua arte dove la realtà trova il proprio superamento nella poesia. Un percorso lungo una vita, il suo, come il viaggio senza meta, che, tanti anni fa, dopo la laurea in architettura l’ha portato dal Giappone, in Thailandia, Malesia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Pakistan, Siria, Turchia, Grecia, fino in Italia. Un pellegrinaggio all’orientale, all’insegna del potere della lentezza, che compiuto in bicicletta, ha sortito l’effetto di accumulare energia spirituale, mentre faceva tesoro di ogni esperienza vissuta, nella ricerca del profondo sé. Solo all’arrivo si è reso conto di quale fosse la sua meta. Consapevolezza favorita, non a caso, dal furto della sua bici avvenuta a Milano. Dalla fine degli anni Sessanta non ha più lasciato l’Italia nuovo centro di gravità personale, se non per seguire sue mostre in tutto il mondo, Giappone compreso. Al confine tra scultura e architettura, le sue opere capaci di sfidare le leggi della fisica, in un viaggio mitico nello spazio e nel tempo, sono sottese da una logica interna, ispirata all’ordine della natura, in una progressione geometrica dove il numero sette è ricorrente, come nella simbologia orientale.  Orientale è l’animismo che ispira l’Artista nella scelta dei materiali, sempre e comunque naturali, sia vergini che di recupero, quindi con una storia. Per le opere in mostra negli altri spazi della galleria, realizzate tutte dal 2014, ha scelto il mondo inorganico del rame e quello di origine vegetale  della carta che, catalizzati sul piano artistico, sembrano attrarsi.  Una poesia che si può toccare con mano nei “quaderni d’artista” a tiratura limitata, andati a ruba.

 

Renata Fabbri Arte Contemporanea

Via Stoppani 15/C    Milano  – Tel 02 91477463

 

Testo e foto di Maria Luisa Bonivento.

Redazione

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