Al via la mostra Prospettive / Perspectives cambiamento climatico e cambiamento del paesaggio

Al via la mostra Prospettive / Perspectives cambiamento climatico e cambiamento del paesaggio

Presentata dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Villa Arson e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020

Liam Gillick e Hito Steyerl a Roddino Jean-Marie Appriou a Neviglie culmina con l’inaugurazione di due opere d’arte contemporanea nelle Langhe il progetto transfrontaliero che invita ad avvicinarsi al tema dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale realizzato con il sostegno del Programma Europeo Interreg Alcotra Italia/Francia 2014-2020 

L’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, istituzione con sede a Torino e a Guarene (CN) che da oltre venticinque anni opera a favore dell’arte e della cultura contemporanea e a Villa Arson, istituzione amministrativa pubblica del Ministero della Cultura francese dedicata alla creazione contemporanea in sinergia con l’Università della Costa Azzurra, presenta gli esiti del progetto “Prospettive / Perspectives” realizzato con il sostegno del Programma Europeo Interreg Alcotra Italia/Francia 2014-2020.

L’obiettivo di “Prospettive / Perspectives” è promuovere la tutela e la fruizione consapevole del territorio attraverso l’arte contemporanea nel rispetto del paesaggio, della biodiversità, dell’ambiente nel suo complesso e della cultura. Il fatto che il territorio piemontese di Langhe-Roero e Monferrato sia stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco è un incentivo a preservare e valorizzare il territorio oltre che a responsabilizzare chi lo abita, lo scopre e lo vive, anche occasionalmente. Il principale obiettivo del progetto è, infatti, quello di costruire e trasferire attenzione e conoscenza sui temi del cambiamento climatico attraverso la costruzione di simboli che diventino patrimonio comune.
Proprio in questo senso l’arte contemporanea e le opere degli artisti sono il tassello finale di un lungo percorso che “Prospettive / Perspectives” ha disseminato nei territori fra Piemonte e Costa Azzurra. Per raggiungere questo obiettivo il
curatore internazionale Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College negli Stati Uniti ed ex direttore del Public Art Fund di New York ha selezionato gli artisti che sono intervenuti con opere site-specific nei due piccoli borghi in provincia di Cuneo.

Dopo una serie di appuntamenti di sensibilizzazione sul tema del climate change, sabato 22 aprile a Roddino e Neviglie (rispettivamente dalle ore 14.00 e dalle ore 15.30) si inaugurano le nuove opere d’arte contemporanea di Liam Gillick e Hito Steyerl sui muri esterni della nuovissima bottega-incontro del paese di Roddino e la scultura appositamente realizzata da Jean-Marie Appriou per il belvedere di Neviglie, un nuovo spazio pubblico che sorge sull’area dell’acquedotto.

La cerniera tra la Langa del Barolo e l’Alta Langa è Roddino, borgo di 421 abitanti, in cui sono intervenuti gli artisti Liam Gillick e Hito Steyerl.

La collaborazione tra gli artisti è intervenuta sull’architettura di quella che era la scuola elementare con un’opera murale di grandi dimensioni e dai colori vivaci, intitolata “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same” (Per quante volte sia stato applicato il modello, i risultati sono stati più o meno gli stessi).

L’edificio oggi ospita una biblioteca, uno studio medico e una nuova bottega-incontro ovvero uno spazio multifunzionale che sarà quotidianamente frequentato dalla cittadinanza e dai turisti.
L’intento del murale, che copre l’intera facciata dell’edificio a tre piani con vista sulla campagna circostante, era quello di produrre un’opera d’arte apparentemente astratta ma con una complessità di fondo, qualcosa di audace e rassicurante che sembrasse esprimere futuro, continuità e cambiamento. Dopo aver ispezionato l’area e aver visto il modo in cui il paesaggio è suddiviso ed elaborato, gli artisti hanno ideato un modello di griglia obliqua che potesse in qualche modo riflettere il modo in cui il paesaggio circostante viene percepito quando viene visto dall’alto. Inoltre, utilizzando i dati pubblicamente disponibili, gli artisti hanno analizzato l’evoluzione storica dell’area adiacente e i potenziali cambiamenti in termini economici, ecologici e sociali. Utilizzando un semplice programma di simulazione che traduceva queste informazioni nella gamma cromatica alla base dell’opera, i risultati erano, come suggerisce il titolo, “praticamente gli stessi” indipendentemente dai dati inseriti. I due elementi che hanno completamente rovinato lo schema sono stati i cambiamenti climatici estremi e i conflitti. Nell’intervento di Gillick e Steyer, che rivela il loro comune interesse per i dati, il paesaggio si formalizza come ritratto sociale allo stesso tempo astratto e radicato nella realtà del luogo.

Liam Gillick e Hito Steyerl – “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same” (Per quante volte sia stato applicato il modello, i risultati sono stati più o meno gli stessi) – foto Lavezzo Studio

Liam Gillick è nato nel 1964, è un artista concettuale che vive a New York. La sua arte si relaziona con lo spazio fisico, politico, sociale ed economico. Lo spettatore ha un ruolo centrale quale agente attivo e produttore di significato. Tra le numerose partecipazioni internazionali nel 2009 ha rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia e nel 2015 alla Biennale di Istanbul e alla Biennale di Mosca.
Hito Steyerl è nata a Monaco di Baviera nel 1966 ed è una tra le artiste e teoriche più attive del nostro tempo. Le sue riflessioni sulla possibilità di pensiero critico nell’era digitale hanno influenzato il lavoro di numerosi artisti. La sua opera si concentra sul ruolo dei media, della tecnologia e della circolazione delle immagini nell’era della globalizzazione. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, dalla Serpentine Galleries di Londra alla Biennale di Venezia dove nel 2015 ha rappresentato la Germania.

Nella terra di confine con la zona del Barbaresco si trova Neviglie (357 abitanti) che, in uno spazio dapprima inutilizzato e dalla vista mozzafiato, ospiterà l’opera dello scultore francese Jean-Marie Appriou. L’artista, che trae spesso ispirazione dalla storia dei luoghi che ospiteranno le sue opere, ha realizzato una scultura intitolata “The Traveler (Il viaggiatore)”, riferita ad un luogo che si affaccia sulle colline coltivate a vite delle Langhe Monferrato e Roero. Le sculture monumentali di Jean-Marie Appriou evocano spesso forme arcaiche e mondi mitologici.  Qui, grazie a una fusione di alluminio effettuata presso una locale fonderia, Appriou ha creato una grande nave a vela alta la cui prua si affaccia sul simbolico mare delle colline ondulate sottostanti come fosse in procinto di salpare. L’idea della scultura è nata in seguito a una conversazione tra l’artista e i rappresentanti locali di Neviglie e alla curiosa comparsa di una nave tra gli stemmi della cittadina priva di sbocchi sul mare, forse un riferimento ai tempi delle Crociate. The Traveler suggerisce al tempo stesso un posizionamento e un movimento: occupa un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare e rimanda all’idea di avventura evocata dalla nave. A fare da contrappunto, un’assenza: quella del viaggiatore che dà il titolo all’opera, senza tuttavia essere rappresentato. Una figura carica di potenziale narrativo nella quale chi osserva può identificarsi. L’opera è collocata in un nuovo parco pubblico, aperto per la prima volta ai visitatori e ai residenti, realizzato sulla copertura di un edificio di proprietà dell’acquedotto posto all’ingresso del paese.

Jean-Marie Appriou – “The Traveller” – foto Lavezzo Studio

Jean-Marie Appriou è nato nel 1986 a Brest, scolpisce opere plastiche di contenuto naturalistico allontanandosi da una comune rappresentazione artistica della natura. È con notevole abilità tecnica che Jean-Marie Appriou prende il controllo dei materiali scultorei – alluminio, bronzo, vetro, argilla, cera – per immaginare mondi fantastici abitati da figure umane, animali e vegetali. Grazie alla loro scala sapientemente costruita, le sue opere, spesso imponenti, mantengono tuttavia un rapporto intimo con lo spettatore, come per comunicare meglio la loro inquietante stranezza.

Profondamente onirico, l’universo materiale di Appriou è intriso di preoccupazioni telluriche affrontate da una prospettiva originale: quella del mito e delle leggende. Cavalli, serpenti, locuste, squali e cavallucci marini compongono un bestiario carico di potente simbolismo. Si evolvono in un regno onirico, un meraviglioso mondo naturale che diventa un teatro di personaggi suggestivi. Seminatori, raccoglitori, apicoltori e sommozzatrici giapponesi Ama: tutti rappresentano figure di passaggio e di trasformazione. La transizione tra elementi – dall’acquatico all’aereo, dal sotterraneo al terrestre – è uno dei temi centrali del lavoro dell’artista.

Da epoche arcaiche a civiltà futuristiche, tra dinosauri e bambini astronauti, Appriou produce visioni al limite della psichedelia, mescolando cultura pop e mitologie dall’antichità greca ed egizia alla fantascienza. La sua scultura combina l’allegorico e il sensuale, lasciando le sue impronte digitali visibili sulla materia. Tesse una narrazione paradossale che unisce il passato e il futuro, l’ideale e il percepibile, in una serie di estasi allucinatorie.

Le opere di Appriou sono state esposte alla Fondation Louis Vuitton, Parigi; al Palais de Tokyo, Parigi; alla Fondation Lafayette Anticipations, Parigi; alla Fondation Vincent van Gogh, Arles; a Les Abattoirs Musée, Tolosa; al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; al Consortium Museum, Digione; a Villa Medici, Roma e alla Biennale di Lione. È stato invitato dal Public Art Fund a presentare un gruppo di sculture nella Doris C. Freedman Plaza all’ingresso sud-est di Central Park a New York, al Castello di Versailles e alla Biennale di Vienna. Le sue opere sono state oggetto di mostre personali presso Perrotin, Shanghai; Jan Kaps, Colonia; Galerie Eva Presenhuber, Zurigo e New York; Kaikai Kiki, Tokyo; C L E A R I N G, New York, Bruxelles e Los Angeles e MASSIMODECARLO, Londra”.

L’inaugurazione delle opere d’arte contemporanea avviene al termine di un lungo percorso di condivisione con le scuole e con gli abitanti del territorio in cui si è sottolineato quanto sia fondamentale cambiare prospettiva e costruire un futuro capace di limitare gli effetti del cambiamento climatico di origine antropica.

“Il progetto Prospettive / Perspectives si realizza con il sostegno del Programma Europeo Interreg Alcotra Italia/Francia 2014-2020”.

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Per info
info@visitlmr.it
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Mariella Belloni

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