In mostra ventidue ricette futuriste alla Triennale

Prende il via dal 24 al 30 settembre 2015, una rassegna particolare, ospitata selle sale della Triennale, in cui vengono esposte 22 ricette futuriste immaginate da 22 illustratori di fama mondiale, che interpretano in chiave contemporanea i testi di alcune ricette futuriste scritte nella prima metà del’ 900, tratte dal libro La Cucina Futurista di Martinetti e Fillia. Pranzo improvvisato è una mostra che mette in relazione arte, cucina e storia.

Si tratta di un manuale di cucina vero e proprio, che rappresenta anche uno spaccato della cultura del movimento futurista di cui il poeta Martinetti è stato il fondatore. Gli illustratori provenienti da tutto il mondo, dall’Italia al Giappone, dagli Stati Uniti alla Finlandia. Ogni artista ha interpretato liberamente una ricetta tratta dal Manifesto culinario di Martinetti, realizzando un’illustrazione a colori proposta in mostra in formato a stampa e realizzata con i caratteri mobili. Provenienti dell’Archivio della Tipografia Fratelli Bovini di Milano.

Il menù in esposizione è disegnato da: Fabio Amargo, Cristina Amodeo, Gwénola Carrére, Beppe Giacobbe, Anne Laval, Elenia Beretta, Simone Massoni, Federica Del Proposto, Bruno Zozza, Gaia Stella, Philip Giordano, Giacomo Bagnara, Ilaria Faccioli, Sanna Mander, Ilaria Falorsi, Violeta Lopiz, Valerio Vidali, Laurent Moreau, Joohee Yoon, André da Loba, Sac Magique, Studio Fludd, Charlotte Trounce. Accompagna la mostra un bel catalogo, realizzato in collaborazione con Grafiche A:Z: a cura di Cristina Amodeo, Ilaria Faccioli e Gaia Stella.

La mostra ha ricevuto il sostegno di Ballarini, e Cantina Valpolicella Negrar. Racconta Angelo Ballarini, che rappresenta assieme ai cugini, la quarta generazione alla guida dell’omonima azienda, “Tre elementi, in particolare ci accomunano a questo progetto artistico: la volontà di elevare la cultura del cibo, il talento unito a ricerca e a competenza, l’entusiasmo e la determinazione”.

Per quanto riguarda la Cantina Valpolicella Negrar da tempo insiste sui giovani, Renzo Bighignoli, Presidente della Cantina commenta: “Sostenere un’idea di futuro che valorizza il nostro patrimonio culturale è un’opportunità che ci rende orgogliosi”.

Ballarini, una storia italiana. L’azienda nasce nel 1889 come piccolo laboratorio artigiano di utensili in metallo ad opera di Paolo Ballerini. Oggi Ballerini Spa è una delle realtà di maggior rilievo in Europa, è presente in tutto il mondo esportando il 75% della propria produzione. Nel suo stabilimento di Rivarolo Mantovano (MN) lavorano più di 300 dipendenti che producono oltre 12 milioni di pentole l’anno.

Cantina Valpolicella Negrar, alle origini dell’Amarone. Fondata nel 1933, la Cantina Cooperativa ha fatto la storia del vino in Valpolicella, territorio a Nord di Verona. Basti pensare che il nome Amarone, vino rosso famoso nel mondo, fu coniato negli anni ’30 del secolo scorso proprio nella sua bottaia. L’azienda si trova a Negrar in provincia di Verona. Conta 230 soci che coltivano 700 ettari di vigneti, distribuiti nella zona Classica, soprattutto in collina, e ha registrato nel 2014 un fatturato di 34 milioni di euro (65% all’estero). La qualità dei vini è garantita da tre punti di forza, in primo luogo il controllo dell’intera filiera produttiva, il sapere condiviso tra ì viticoltori e tecnici, infine la ricerca e l’innovazione costante.

 

Sede: Triennale di Milano – Viale Alemagna, 6 – Milano

Giuseppe Lippoli

 

Redazione

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