I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo

La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia riapre con una rassegna dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento, intitolata: “I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo, in programma fino al 20 dicembre 2015.

Un progetto espositivo, ideato, prodotto e organizzato da VIDI in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Il termine venne coniato nel 1862 da un recensore della “Gazzetta del Popolo” che così definì quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine ad un movimento antiaccademico della pittura italiana in senso verista. Al Caffè Michelangelo a Firenze, attorno al critico Diego Martelli, un gruppo di pittori dà vita al movimento dei macchiaioli. La poetica macchiaiola è verista opponendosi al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo accademico.

Accompagna il pubblico lungo le sale delle Scuderie uno dei principali artefici del gruppo: Telemaco Signorini. Il pittore toscano guiderà i visitatori, mediante un suggestivo racconto, alla scoperta del lavori esposti e della quotidianità della vita al Caffè Michelangelo.

Nella seconda metà dell’Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Al caffè Michelangelo si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dall’intento di dipingere il senso del vero.

Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l’evoluzione di questo importante movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il nome “Macchiaioli”, usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo medesimo in quanto incarna alla perfezione la filosofia delle loro opere.

I visitatori potranno percorre la storia del Macchiaioli partendo da splendidi paesaggi quali Villa Salviati, eseguito da Serafino De Tivoli, o Tramonto di Filippo Palazzi, per poi giungere alle origini della macchia con importanti lavori come Studio presso La Spezia, realizzato da Telemaco Signorini e Studio di donna a Montemurlo di Vincenzo Cabianca, nei quali gli artisti si allontanano definitivamente dalla tradizione pittura di paesaggio italiana ma soprattutto tenendo anche in considerazione la lezione dei barbizonnier francesi, per scegliere un approccio più asciutto e severo, cogliendo espressioni immediate dal vero.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologica Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Milano, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e tanti altri, e poi collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli come Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbiati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d’Ancona, Odoardo Borrani , Raffaello Sernesi e altri.

In visione ventuno immagini che Jean Cocteau ci ha lasciato ai primi del Novecento di Ricasso, Modiglioni e altri davanti alla Rotonde di Montparnasse, senza dimenticare il ristorante La Coupole, reso magico dalla presenza di letterati come Aragon, Beckett, Breton, Camus, Hemingway, Sartre, e i pittori e artisti quali Chagall, Giacometti, Dalì, Klein, Matisse e Picasso.

Inoltre le fotografie di Ugo Mulas del bar Jamaica a Brera, vero luogo cult e crocevia di intellettuali e artisti che hanno caratterizzato la Milano del secondo dopoguerra.

La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all’eredità della macchia con lavori di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini. Accompagna la mostra un bel catalogo, edito da Skira.

Orari della mostra: dal lunedì al venerdì – 10.00 – 19.00, mercoledì 10.00 – 22.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle ore 20.00.

Per ulteriori informazioni: www.scuderiepavia.com – www.vivipavia.it – telefono: 0382 33676

Giuseppe Lippoli

Redazione

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